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Presto Second Life sarà solo per maggiorenni

di jessica 20 giugno 2007
Aumentano i casi di pedopornografia su Second Life e la Linden Lab, la società che lo ha creato, sta pensando di vietarne l’accesso ai minorenni. Tra i quasi sette milioni di persone, 125mila solo in Italia, c’è qualcuno che ama fare il gioco sporco. Ma soprattutto molte persone si azzardano ad osare cose che nella vita reale non farebbero mai. Sesso estremo, stupri virtuali, truffe, gioco d’azzardo sono i termini e le zone più ricercate dagli avatar. E’ di qualche giorno fa la notizia che le autorità tedesche hanno scoperto materiale pedopornografico sul mondo virtuale di Second Life. Un uomo di Brera è ora accusato di avere diffuso questo ignobile materiale. L’inchiesta è partita i primi di maggio dai magistrati di Mainz, informati da un servizio giornalistico apparso sul programma televisivo Report Mainz del canale tedesco Das Erste. L’uomo avrebbe scambiato immagini di bambini con contenuti sessuali. Gli avatar interessati avrebbero poi pagato per poter fare sesso virtuale con questi ragazzini. In tutto il mondo le associazioni di genitori hanno cominciato a muoversi sporgendo denuncia contro questi abusi, anche perché questo non sembra essere il primo caso denunciato.
Ma le efferatezze nel mondo parallelo non finiscono qui. L’isola online dell’emittente pubblica australiana ABC è stata letteralmente distrutta in un attacco di vandalismo. Stessa sorte è toccata, il febbraio scorso, al quartier generale del candidato democratico americano John Edwards saccheggiato più volte. Philip Rosedale, fondatore ed amministratore delegato della Linden Labs ha dichiarato che “Second Life è solo per adulti. Adotteremo misure severe per contrastare questi casi. Soltanto chi ha più di 18 anni anche nella vita reale, potrà avere accesso alla piattaforma. Ad oggi, infatti, all’atto della registrazione la dichiarazione dell’età è facoltativa. In questo modo, anche per un minorenne, è facile poter aggirare certi divieti d’ingresso ai luoghi proibiti di Second Life. Insomma, il mondo parallelo assomiglia sempre di più al mondo reale. “Stiamo esaminando diversi sistemi di verifica – prosegue Rosedale – per rendere accessibile il programma solo ad utenti maggiorenni. Uno di questi potrebbe essere l’identificazione per mezzo della carta d’identità, del passaporto o della patente di guida “.

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