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Google Earth inizia ad infastidire qualcuno

di jessica 21 novembre 2007
Nessuno avrebbe mai immaginato tali arrabbiature dei governi di mezzo mondo con l’avvento del software gratuito Google Earth. Il programma, per chi non lo conoscesse (!), riesce a trasformare foto satellitari e dati topografici in immagini tridimensionali dell’intero pianeta, dalle grandi metropoli al luogo più lontano e sconosciuto. Immediato è quindi l’utilizzo per qualsiasi internauta che in pochi secondi può vedere, anche da molto vicino, qualsiasi luogo crei in lui interesse e curiosità. Questa incredibile libertà non è piaciuta a quei paesi che hanno delle cose da nascondere, o perché sono in guerra o perché celano qualche segreto fino a questo momento inviolabile. Con Google Earth è, infatti, possibile osservare da vicino mappe e topografie di zone militari, campi d’addestramento, centrali nucleari, prigioni, palazzi presidenziali e via dicendo. Tra i Paesi a cui il programma costruisce motivo di seria indignazione compare l’India, che nonostante abbia leggi severe e restrittive in materia d’immagini satellitari è stata costretta ad intavolare diverse trattative con Google per ottenere una bassa risoluzione delle immagini raffiguranti i confini del Kashmir, contesi con il Pakistan. Gli stessi problemi sono sorti anche nei territori israeliani per non parlare della Casa Bianca le cui immagine sono state a lungo criptate, ma oggi perfettamente visibili. Questo è stato possibile visto che le informazioni di Google Earth sono acquistate da fonti pubbliche e quindi, in ogni modo, filtrate. La cosa veramente innovativa è la velocità di accesso a tutte queste immagini che risultano così sempre più aggiornate e, quindi, vicine alla realtà.

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