Nessuno avrebbe mai immaginato tali arrabbiature dei governi di mezzo mondo con l’avvento del software gratuito Google Earth. Il programma, per chi non lo conoscesse (!), riesce a trasformare foto satellitari e dati topografici in immagini tridimensionali dell’intero pianeta, dalle grandi metropoli al luogo più lontano e sconosciuto. Immediato è quindi l’utilizzo per qualsiasi internauta che in pochi secondi può vedere, anche da molto vicino, qualsiasi luogo crei in lui interesse e curiosità. Questa incredibile libertà non è piaciuta a quei paesi che hanno delle cose da nascondere, o perché sono in guerra o perché celano qualche segreto fino a questo momento inviolabile. Con Google Earth è, infatti, possibile osservare da vicino mappe e topografie di zone militari, campi d’addestramento, centrali nucleari, prigioni, palazzi presidenziali e via dicendo. Tra i Paesi a cui il programma costruisce motivo di seria indignazione compare l’India, che nonostante abbia leggi severe e restrittive in materia d’immagini satellitari è stata costretta ad intavolare diverse trattative con Google per ottenere una bassa risoluzione delle immagini raffiguranti i confini del Kashmir, contesi con il Pakistan. Gli stessi problemi sono sorti anche nei territori israeliani per non parlare della Casa Bianca le cui immagine sono state a lungo criptate, ma oggi perfettamente visibili. Questo è stato possibile visto che le informazioni di Google Earth sono acquistate da fonti pubbliche e quindi, in ogni modo, filtrate. La cosa veramente innovativa è la velocità di accesso a tutte queste immagini che risultano così sempre più aggiornate e, quindi, vicine alla realtà.
Da Internet in poi il mondo non è più come prima. Per fortuna.
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Google Earth inizia ad infastidire qualcuno
21 novembre 2007
In questo articolo si parla di: Google Earth, luoghi segreti
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